Blog della rete web del sito www.maldamore.it che raccoglie tutte le notizie provenienti dal mondo sulle problematiche e dipendenze affettive e relazionali.
lunedì 11 ottobre 2010
UN TEST PER SCOPRIRE QUANTO DURERA' UN AMORE
mercoledì 6 ottobre 2010
CHI SI SOMIGLIA SI PIGLIA
PER APPROFONDIMENTI http://www.maldamore.it/scelta_del_partner.asp
IL MARITO SI SCEGLIE IN BASE AL PROPRIO PADRE
La spiegazione di questo fenomeno sarebbe da ricercare nel fatto che in quanto esseri umani, abbiamo impressi nella mente i tratti dei nostri genitori fin da piccolissimi, e che questi tratti sono per noi sinonimo di qualcosa se non di rassicurante, di molto importante, che ci spingerebbe poi a ricercarli continuamente anche crescendo, nella vita fuori casa. Insomma il tutto si spiegherebbe a causa di un imprinting presente nella psiche di tutti noi.
per approfondimenti http://www.maldamore.it/scelta_del_partner.asp
COME GLI UOMINI SCELGONO LA PROPRIA DONNA
domenica 1 agosto 2010
L'UOMO SOFFRE DI PIU' PER AMORE IN VACANZA
I primi a spezzare una lancia a favore dei maschi sono i ricercatori della Wake Forest University 1 del North Carolina, secondo cui sono proprio gli uomini a risentire maggiormente, a livello psichico, degli "alti e bassi" propri di una relazione. L'indagine, pubblicata sul Journal of Health and Social Behavior, ha preso in considerazione la salute mentale di mille giovani adulti di sesso maschile e femminile dai 18 ai 23 anni d'età, tutti non sposati. Secondo la sociologa che ha guidato lo studio, Anne Barrett, "gli uomini sono vittime di un fraintendimento di base: il malessere per un rapporto amoroso che va a rotoli lo esprimono in maniera non convenzionale. Ma nel loro intimo soffrono di più". Questo anche perché, spiegano gli esperti, spesso la partner è l'unica persona con cui instaurano una relazione di confidenza e amicizia, mentre le ragazze sono molto più abituate a parlare con amiche e genitori.
Questa dipendenza si rispecchia anche nel modo in cui gli uomini vivono la fine dei rapporti nati in vacanza o finiti subito dopo il periodo estivo. E qui si entra nel territorio virtuale. Secondo un'indagine condotta su 1.500 utenti di forum, community e siti web tra i 18 e i 55 anni, per 6 italiani su 10 è infatti molto più facile innamorarsi in ferie che in qualunque altro periodo dell'anno. Ma ahimè la delusione è dietro l'angolo: nel 74% dei casi, a dispetto di un'innovazione tecnologica sempre più accorcia-distanze, le relazioni "vacanziere" non superano i due mesi di vita. E questa brevità si traduce in un "mal d'amore" che da settembre in poi ammorba un italiano su due", spiega una ricerca svolta da Meta Comunicazione e promossa da Pasqua, Vigneti e Cantine. A soffrire di più sarebbero gli uomini (54%), soprattutto se giovanissimi (64%) o single (58%). Una situazione che nei casi più lievi porta a depressione (87%), ansia (74%) e sbalzi d'umore (59%), in quelli più gravi a disturbi alimentari (13%).
"Gli uomini vivono le relazioni nate in vacanza con uno slancio estremo", spiega lo psicologo Roberto Cavaliere, creatore del sito www.maldamore.it ed esperto di problemi di coppia. "La passione acuta e momentanea è il loro sbocco naturale nel vivere i sentimenti. E con la stessa velocità e intensità con cui si innamorano, poi soffrono della perdita subìta. Per le donne è diverso: hanno bisogno di costruire il rapporto nel tempo, ed è per questo che spesso sono loro a chiudere una relazione alla fine delle vacanze, perché si tratta di rapporti lontani dalla concezione femminile del percorso sentimentale".
articolo completo su www.repubblica.it
martedì 6 luglio 2010
SE UNA RELAZIONE FINISCE SOFFRE DI PIU' L'UOMO
Le cose con il partner non funzionano e il menage va a rotoli? Non bisogna lasciarsi abbagliare dalle apparenze: anche se è più portato a fare la faccia dura e a tirare innanzi, è l'uomo quello che, dei due, a parità di situazioni soffre di più. E, soprattutto, è meno "attrezzato" ad affrontare e a gestire il suo dispiacere.
Secondo lo studio pubblicato sul Journal of Health and Social Behavior, gli uomini hanno anche una maggiore tendenza a lasciarsi andare e a "buttarsi giù", da cui possono derivare problemi anche seri, come una maggiore frequenza nell'abuso di alcolici. In condizioni analoghe, invece, il disagio emotivo femminile particolarmente grave si manifesta con forme di depressione, spiega l'autore della ricerca, Robin Simon, mentre gli uomini hanno reazioni più problematiche. Al contrario, spiega ancora la ricerca, quando tutto fila liscio gli uomini sono quelli che traggono dal rapporto i maggiori benefici.
ARTICOLO COMPLETO AL SEGUENTE INDIRIZZO:
http://www.tgcom.mediaset.it/perlei/articoli/articolo483748.shtml
NON E' VERO CHE AL CUORE NON SI COMANDA
Al cuore non si comanda? Forse non è così vero. Sembra infatti che il peso dell'approvazione o disapprovazione altrui sia molto maggiore di quanto non ci si aspetterebbe a prima vista. Il fatto più sorprendente è che non siamo attenti solo alle opinioni di parenti e amici, ma anche il pensiero di persone a noi completamente sconosciute ha un suo peso sulle nostre decisioni amorose. E, colmo dei colmi, il temperamento dei genitori ha addirittura un ruolo nell'arrivo, atteso o meno, di una cicogna in famiglia.
Insomma, in amore il nostro carattere ha un peso più "leggero" di quanto non immaginiamo, visto che in amore gli "ordini" degli estranei valgono anche più di quelli di amici di vecchia data, per non parlare dei familiari. La scoperta arriva dai ricercatori del Dipartimento di Psicologia e Neuroscienze dell'Indiana University, negli Usa. L'esperimento pubblicato sull'ultimo numero della rivista "Evolution and Human Behavior" ha tutti i numeri per mettere in crisi le convinzioni dei romantici più incalliti. Gli scienziati hanno mostrato a due gruppi di volontari di ambo i sessi una video-clip di "corteggiamenti" virtuali. Gli esperti hanno notato una regola costante: uomini e donne si lasciavano guidare nella loro scelta dal parere di soggetti a loro del tutto estranei. Commenta Skyler Place, autore dello studio: "Solitamente le persone pensano che sia importante sapere cosa pensano amici e familiari del nostro lui o della nostra lei. Ma sorprendentemente abbiamo dimostrato che anche i completi estranei guidano la scelta".
ARTICOLO COMPLETO AL SEGUENTE INDIRIZZO:
http://www.tgcom.mediaset.it/perlei/articoli/articolo483553.shtml
IL PARTNER STRESSA PIU' DEL CAPO
Cary Cooper , professore di psicologia della salute alla Lancaster University, ha anche affermato però che "se si lavora troppo si danneggia la salute e anche la vita di coppia". E ciò sottopone a maggiore stress in particolare le donne che oltre a portare avanti la carriera devono sopportare anche il peso di maggiori impegni familiari.
Altra curiosità venuta fuori dal sondaggio è che le donne si preoccupano più del loro peso che del loro stipendio. Quasi la metà delle intervistate ha dichiarato che il proprio peso è un fattore molto importante per la salute rispetto ad un 27% che ha detto la stessa cosa riferita allo stipendio.
fonte http://www.italia-news.it/index.php?idcnt=42186〈=it
IL DIVORZIO E' CONTAGIOSO
CHI VA con lo zoppo, impara a zoppicare, afferma il vecchio proverbio. Vale anche per chi va con i divorziati. Avere un amico, parente o collega che divorzia, aumenta considerevolmente la probabilità che una coppia si separi, secondo uno studio scientifico pubblicato in questi giorni.
In altre parole, sostengono gli autori della ricerca, il divorzio è "contagioso": proprio come un virus. Condotto da sociologi e psicologi di tre importanti università americane (Harvard, Brown e la University of California), lo studio ha riscontrato che il divorzio di un amico intimo o di un parente stretto accresce di un incredibile 75 per cento le chances di divorziare tra chi lo conosce. Il divorzio di un "amico di un amico", di un conoscente, di un collega che si conosce solo di vista, aumenta la probabilità di divorziare del 33 per cento. La presenza dei figli ha un effetto moderatore su questa forma di "contagio sociale", come la definiscono gli scienziati statunitensi: l'influenza di un divorzio nella cerchia ristretta di amici si riduce in proporzione al numero di bambini che una coppia ha. Insomma, più figli si hanno, minore è l'effetto di vedere che amici e colleghi si separano. Il divorzio non ha bisogno di avvenire nelle vicinanze: anche la fine di un matrimonio a migliaia di chilometri di distanza, ma in una coppia di amici o parenti, può spingere a fare altrettanto.
Gli studiosi americani hanno basato le loro rivelazioni su statistiche riguardanti un ampio gruppo di persone di entrambi i sessi per un periodo di ben 32 anni. "Il divorzio andrebbe studiato e compreso come un fenomeno collettivo che si estende ben al di là di coloro che ne rimangono direttamente coinvolti", si conclude la ricerca, diretta da Rose McDermott, James Fowler e Nicholas Christakis, docenti di sociologia e psicologia nelle tre prestigiose università americane.
la teoria del "divorzio contagioso" trova un'altra conferma nel comportamento di tante coppie sposate che, quando qualcuno dei loro amici si separa, interrompono ogni rapporto con i divorziati e in generale si guardano bene dall'invitare a cena dei single divorziati. Finora si pensava che fosse per non avere un "cattivo esempio" (o una piacevole tentazione) davanti agli occhi. Adesso è chiaro: cercano disperatamente di evitare il contagio.
http://www.repubblica.it/esteri/2010/07/05/news/divorzio_contagioso-5392178/index.html?ref=search
venerdì 4 giugno 2010
L'INFEDELTA' RAFFORZA LA COPPIA ?
La mente umana in effetti è ricca di sorprese e spesso mette in atto meccanismi che si traducono in comportamenti che fanno riflettere. Molte coppie vivono il tradimento come una sorta di lutto, che necessita di un vero e proprio periodo di elaborazione. Si tratta di una sorta di crisi molto profonda, che può portare anche ad un periodo di disperazione. Ma se si riesce a superare questa fase, il resto sarà di certo meno faticoso.
Molte ricerche hanno fino a questo momento considerato quali sono le conseguenze negative di un tradimento. Ma nello studio in questione i ricercatori hanno ascoltato diverse testimonianze di assistenti sociali che avevano affrontato crisi di coppia causate dall’infedeltà. Da tutte le testimonianze è emerso che le coppie che avevano affrontato il tradimento di uno dei due partner alla fine ne erano uscite rafforzate.
L’infedeltà in sostanza mette a dura prova il cervello, scatenando reazioni di rabbia, che possono portare a periodi bui da affrontare. Ma una volta superato il tutto, il legame di coppia ne risente in modo positivo. Tutto sta naturalmente anche nel comportamento che i componenti della coppia riescono a mettere in atto, soprattutto per quanto riguarda l’assunzione delle personali responsabilità. Con questa ricerca la psicologia di coppia si arricchisce di nuovi elementi.
articolo completo alla seguente pagina:
http://www.tantasalute.it/articolo/coppia-il-legame-si-rafforza-con-l-infedelta/16385/
PICCOLI GESTI D'AMORE PER LA COPPIA
Tuttavia molti studiosi della psicologia comportamentale ritengono che i piccoli gesti d’amore quotidiani favoriscono il buon andamento della vita di coppia. “Mica è una novità”, dirà qualcuno di voi. Infatti non è una novità nemmeno a mio modo di vedere e di vivere la coppia. Però è vero anche che non tutti sono capaci di dimostrare i propri sentimenti… ovviamente a danno della relazione. E pare che a molti nemmeno importi più di tanto, ma qui si tratterebbe di raccontare un’altra storia.
Sulle pagine della rivista “Personal Relationships” uno studio spiega come le piccole attenzioni nei confronti del partner aiutino a mantenere alto il grado di soddisfazione in una relazione sentimentale. La ricerca è stata condotta dalla studiosa Sara Algoe dell’Università del North Carolina che ne ha pubblicato i risultati solo in questi giorni dopo aver testato 65 coppie. Ai volontari è stato chiesto di segnare su un diario l’andamento delle giornate, l’altalena tra soddisfazione e frustrazione nella coppia e cosa accadeva durante la giornata. La conclusione è stata la seguente: la gratitudine nei confronti del partner a seguito di piccole o grandi attenzioni, aiuta a mantenere un elevato grado di soddisfazione.
articolo completo al seguente indirizzo:
http://www.pinkblog.it/post/6352/piccoli-gesti-damore-quotidiani-rafforzano-il-rapporto-di-coppia
IL PRIMO AMORE NON SI SCORDA MAI
lunedì 19 aprile 2010
IL MATRIMONIO FA' BENE ALLA SALUTE
Quello che i Galser non sono ancora riusciti a dimostrare è che gli effetti negativi sulla salute siano permanenti nel tempo. L'anno scorso, però, un altro studio dell'Università di Chicago ha dimostrato che i divorziati e i vedovi subiscono un grave stress dal quale difficilmente si riprendono, tanto che soffrono di malattie cardiovascolari ben il 20% in più di chi porta la fede al dito.
Oltre le pareti dei laboratori, però chi conosce la complessità quotidiana della vita di coppia si porrà una domanda: se il matrimonio stesso è fonte di stress e sofferenze, la regola vale ancora? I Gasler dicono di no, e che il rischio di attacchi di cuore fra chi vive un matrimonio difficile è molto più alto di chi ha una felice vita conuigale. Adirittura triplo, stando a uno studio pubblicato sul Journal of the American Medical Association.
A questo punto, visto che è meglio essere in coppia piuttosto che soli, che comunque è meglio essere felici e che in ogni matrimonio, anche il più idilliaco, una serata di musi lunghi ogni tanto ci scappa, qual è la ricetta migliore per preservare la salute? Litigare, ma senza esagerare nei toni, nelle parole. Insomma, razionalmente. Misssione impossibile? Basta allenarsi, dicono i Gasler, forti della loro trentennale unione, e che ora stanno studiando l'influenza del cibo sullo stress immunitario da rapporto di coppia: sembra che litigare mentre si mangia renda più difficile il metabolismo dei grassi. Scommettiamo però che se la cena è ottima, basterà a sciogliere la fonte del conflitto? Se poi è un marito a cucinare, lo stress se ne va ancora prima.
articolo completo al seguente indirizzo:
http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Mondo/2010/04/matrimonio-salute-nyt.shtml?uuid=1acd061e-4b09-11df-852d-30107cdc6f58&DocRulesView=Libero
lunedì 15 febbraio 2010
UNA COPPIA SPOSATA SU TRE SI SEPARA
sabato 13 febbraio 2010
LA SINDROME DEL CUORE SPEZZATO
martedì 19 gennaio 2010
PILLOLA CONTRO IL MAL D'AMORE
Si tratta, come riferisce in prima oggi il tabloid austriaco Kronen Zeitung, di una pillola ricavata dagli estratti dei frutti esotici di un albero che cresce nella Costa d'Avorio, il Griffionia simplicifolia, che la società farmaceutica di Villach (Carinzia), Coropharm, sta per immettere sul mercato sotto forma di pillole.
In Africa i frutti di questa pianta sono noti, e consumati, da secoli. Adesso i suoi benefici sbarcano sul vecchio continente. Per cuori infranti, la pillola "Amorex" promette miracoli: il suo contenuto agisce sui messaggeri chimici del cervello (come gli ormoni), alterati a causa della pena, arrecando sollievo al malato d'amore.
domenica 10 gennaio 2010
LE DELUSIONI D'AMORE SONO UNA VERA SOFFERENZA
LO STUDIO - Le pene d'amore in realtà sono state ricreate in laboratorio, con un gioco in cui il partecipante veniva di volta in volta escluso da altri: una simulazione di rifiuto sociale. Quando la persona era respinta, la risonanza magnetica funzionale mostrava l'accensione della corteccia cingolata anteriore e dell'insula anteriore sinistra, le aree dove risiede la componente affettiva del dolore fisico, che si attivano quando ci facciamo male o abbiamo un fastidio costante. «I pazienti con una lesione in queste aree sentono fisicamente il dolore, ma lo vivono in modo distaccato» chiarisce la Eisenberger.
PREDISPOSIZIONE GENETICA - I dati raccolti dalla Eisenberger vanno oltre: la psicologa ha dimostrato che c'è chi è geneticamente predisposto a soffrire di più. Studiando i suoi volontari si è accorta che una variante del gene per un recettore degli oppioidi si associava invariabilmente a una tendenza a patire di più il rifiuto sociale: le aree cerebrali attivate si allargavano, la persona in questione si sentiva proprio a terra.