mercoledì 22 agosto 2012

INCONTRARSI A PRANZO CON L'EX SCATENA LA GELOSIA

Stando a una ricerca uscita su PLos One, condividere il pasto con l’ex fa aumentare nel partner la percezione del rischio, suggerendo che sedersi a tavola insieme implichi anche qualcosa di più. Una situazione percepita come più intima da uomini e donne: è interessante, sottolineano infatti gli studiosi, che non siano state trovate differenze significative in termini di gelosia nei partecipanti allo studio di sesso maschile rispetto a quelli di sesso femminile.
Il dottor Kevin Kniffin insieme a Brian Wansink di Cornell University hanno analizzato le risposte di un gruppo di studenti universitari cui era stato chiesto di valutare il grado di gelosia di fronte a diverse ipotetiche occasioni di contatto fra ex partner. Risultato: pranzo e cena battono il caffè - anche se quello mattutino risulta comunque meno pericoloso di uno nel tardo pomeriggio, più allusivo - come  fattori scatenanti la gelosia, davanti a scambi di email o telefonici.
“Alla luce del fatto che la commensalità è parte del tessuto delle relazioni più intime fra le persone”, scrivono gli autori nel loro lavoro, “diventa chiaro che la pratica di mangiare insieme può avere un significato funzionale che va al di là del mero consumo di calorie”. Mangiare insieme, argomentano, implica componenti fisiche e sociali. "E il fatto che la commensalità al di fuori della coppia faccia scattare reazioni di gelosia porta a pensare che le persone riconoscono che mangiare insieme tenda a implicare, o a portare, a qualcosa che va al di là del solo cibo”.
Negli intervistati, il grado di “rodimento” è risultato quindi più elevato quando, incontrando l’ex, c'era di mezzo una tavola apparecchiata. Potenzialmente galeotta? Almeno su questo, uomini e donne sono d'accordo.

GLI UOMINI STRESSATI PREFERISCONO LE DONNE FORMOSE

Donne “curvy” contro donne “taglia 0”: nel confronto, di fronte a un uomo stressato, vince la donna formosa che, secondo uno studio, appare agli occhi di lui come più matura e affidabile e, forse, anche più “consolatoria”, che dà sicurezza.
La donna formosa è dunque più ben vista dall’uomo sotto stress finanziario o lavorativo , ritengono gli psicologi londinesi dell’Università di Westminster che hanno condotto uno studio pubblicato su PLoS ONE.
Lo ritengono dopo aver reclutato 80 uomini sani, di peso normale, e di cui la metà sono stati sottoposti a stress per mezzo di un’intervista di gruppo piuttosto impegnativa e progettata in modo che li facesse sentire a disagio. L’altra metà del gruppo non ha subìto alcuna intervista stressante.
Dopo questa prima fase tutti i volontari sono stati invitati a osservare delle immagini di donne di varia taglia: dalla più piccola alla più grande, ossia da molto magra a obesa – con tutti i passaggi intermedi.
I risultati delle scelte hanno subito mostrato che tutti gli uomini tendevano a scartare gli estremismi, ovvero le troppo magre e le troppo grasse. Tuttavia, gli appartenenti al gruppo sottoposto a stress hanno mostrato una spiccata preferenza per le donne curvy, in carne. A differenza, i partecipanti del gruppo di controllo hanno mostrato di preferire le donne più magre.
Secondo il dottor Viren Swami e colleghi, la scelta per le donne formose può essere dettata dal senso di maggiore sicurezza che queste infondono e dalla possibilità che siano in grado di gestire meglio una crisi – che sia economica che di lavoro, finanche di relazione. Per cui i ricercatori ipotizzano che la dimensione del corpo possa fungere da importante segnale di maturità fisica e psicologica.
Secondo quanto mostrato nello studio, i ricercatori ritengono che le preferenze fisiche delle persone in fatto di partner possano cambiare a seconda delle circostanze. Questo processo lo chiamano “Ipotesi di Sicurezza Ambientale”, per cui una donna che presenti certe caratteristiche, a seguito di determinate situazioni, può comunicare attributi specifici ricercati dalla persona di sesso opposto in quel momento. Tra questi, la forza, il controllo e l’indipendenza.
Insomma, in un periodo d’incertezza per il futuro e crisi come questo le donne formose pare possano avere più possibilità di trovare il proprio partner, se ancora non ce l’hanno: non resta che mettersi in mostra.

LE COPPIE CI PENSANO 14 VOLTE PRIMA DI DIRE TI AMO

Altro che amore a prima vista, le coppie moderne ci vanno coi piedi di piombo e prima di pronunciare il fatidico “ti amo” ci pensano su almeno 14 volte: il numero di incontri che in media ci vogliono prima di poter dire di avere un reale rapporto d’amore con il partner.Che dunque l’amore a prima vista – o primo appuntamento – non sia più di moda lo ha decretato un largo sondaggio che ha coinvolto oltre 100mila persone europee che hanno risposto alle domande di un sito d’incontri, tale seekingarrangement.com.
Dalle risposte fornite dagli utenti si è scoperto che gli appuntamenti tra i partner di nuove coppie avvengono in media due volte a settimana, per cui si evince che se il “ti amo” viene pronunciato al quattordicesimo incontro, l’ufficializzazione del rapporto avviene in media dopo sette settimane.
Tra il suggello del rapporto con il dichiararsi innamorati e le attività correlate al rapporto stesso tuttavia i tempi cambiano e, prima dell’amore vero e proprio quale sentimento, c’è il fisico con lo scambio di effusioni e il sesso. Dal sondaggio è infatti emerso che le coppie tendono a baciarsi piuttosto presto: in genere dopo due appuntamenti o una settimana. Allo stesso modo, i rapporti sessuali avvengono in media dopo quattro appuntamenti o due settimane – insomma, ci si saggia a vicenda.
Secondo una portavoce del sito d’incontri questo rende giustizia più alle donne perché mette in evidenza come queste non si lascino andare in effusioni subito la prima volta, e decidano anche di fare sesso dopo che si sia conosciuto abbastanza la persona che si ha di fronte – in sostanza, anche il corpo ha un suo valore che va salvaguardato, così come la dignità.
Se poi la coppia ritiene che il rapporto possa avere un futuro viene il momento di presentare il proprio partner agli amici, cosa che avviene in media dopo sei incontri o tre settimane – un po’ dopo il sesso e, forse, perché si sono già piantate le basi per un possibile rapporto duraturo che ha già superato la prova dell’affiatamento, anche fisico.

LE DONNE SONO 'TIGRI' IN CAMERA DA LETTO

Il sondaggio che elegge le donne quali vere e proprie tigri delle lenzuola è stato condotto su un campione di oltre mille persone – precisamente 566 donne e 605 uomini – e la maggior parte delle volontarie di sesso femminile ha ammesso di essere molto più “rumorosa” durante i rapporti sessuali del proprio partner. La percentuale di rivelazioni è arrivata a superare il 94%. In sostanza, quasi tutte le risposte sono state positive. Ma è un’invenzione delle donne o il fatto è reale? A giudicare dalle risposte dell’universo maschile sembrerebbe che le volontarie abbiano proprio detto la verità. Il 70% degli intervistati, infatti, ha ammesso che la parte da “leone” la fa proprio la donna – tanto per rimanere nella metafora.

«Il sesso è in gran parte come il tennis a Wimbledon, le donne fanno molto più rumore!», si legge su Cosmopolitan.



Tuttavia, Tracey Cox, autore britannico esperto in sesso e relazioni sociali, afferma che non esiste alcun motivo per cui le donne dovrebbero essere più rumorose degli uomini quando si trovano in camera da letto.

«Si tratta di una fatto individuale. Alcune persone urlano durante un concerto, altri ascoltano senza far rumore. Ciò non significa che non si stiano divertendo!», spiega Cox.



Però potrebbe esserci anche un altro motivo per cui le donne sono fanno così tanto rumore: forse semplicemente perché sono più abituate a fingere degli uomini.

«Una teoria plausibile potrebbe essere che siccome le donne fingono [l’orgasmo] più spesso rispetto agli uomini, forse si sentono obbligate a fornire “prove” del loro divertimento – continua Cox – A ogni modo, abbiamo bisogno di stare alla larga dal pensare che tanto più la persona è rumorosa letto, tanto più sta godendo».